La mitica maniglia-non maniglia della Panda 750 |
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Un breve percorso in discesa, qualche saluto scambiato, ci si conosce tutti,
qui. Una signora spazza le foglie d'autunno lungo la strada davanti a casa,
abitudine paesana che integra il servizi NU, spesso lo sostituisce.
Assolta la semplice commissione all'Anagrafe, percorro a ritroso il tratto in lieve salita, mi accosto alla Panda bianca e faccio l'atto di aprire lo sportello, lato guida, ovviamente.
Con mia sorpresa e anche un po' d'imbarazzo, lo sportello cede al movimento e si sposta dalla sua sede, penzolando e resta attaccato per la cerniera, ma inanimato come l'arto di un burattino al quale fosse stato tagliato il filo.
Richiudo precariamente, chiedendomi perchè non se n'era accorto nessuno della famiglia.
La Panda da qualche anno è passata all'uso prevalente di mio figlio Michelangelo, lo ha acompagnato per tutti e tre gli anni di Università a Pisa, adesso lo aspetta tutti i giorni al ritorno in treno da Firenze per riportarlo a Vecchiano...possibile che...
Temendo che nella strada da lì a casa lo sportello si staccasse del tutto, con effetti disastrosi ( e figuraccia in piazza), ho chiamato al cell il mio molto stupito marito,che è subito partito dalla torneria per venire in soccorso dell'auto e della moglie.
Mentre aspettavo, la signora della ramazza ha parlottato brevemente con la figlia e poi mi son sentita chiamare "Ma la tua macchina è questa!"
Imbarazzo per l'imbranata figura, ma soddisfazione per l'integrità dello sportello. Soddisfazione condivisa da mio marito che, a parte lo scomodo, non avrebbe dovuto accollarsi la noia e la spesa della riparazione!Abbiamo riso insieme alle compaesane per il ridicolo equivoco, ed io ho dato loro il permesso ufficiale di raccontare la mia gaffe, tanto io l'avrei scritta sul blog, quindi...
E lei, la MIA Panda bianca, mi aspettava poco più avanti, figurarsi se io avevo controllato la targa!
L'avevo scambiata per una sua collega un po' più anziana e peggio messa: di Panda bianche ce ne sono ancora tante in giro!
Non è la prima volta e non sono la sola a cadere in errore.
Andare in giro con una Panda bianca è un po' come chiamarsi Mario Rossi.
Assolta la semplice commissione all'Anagrafe, percorro a ritroso il tratto in lieve salita, mi accosto alla Panda bianca e faccio l'atto di aprire lo sportello, lato guida, ovviamente.
Con mia sorpresa e anche un po' d'imbarazzo, lo sportello cede al movimento e si sposta dalla sua sede, penzolando e resta attaccato per la cerniera, ma inanimato come l'arto di un burattino al quale fosse stato tagliato il filo.
Richiudo precariamente, chiedendomi perchè non se n'era accorto nessuno della famiglia.
La Panda da qualche anno è passata all'uso prevalente di mio figlio Michelangelo, lo ha acompagnato per tutti e tre gli anni di Università a Pisa, adesso lo aspetta tutti i giorni al ritorno in treno da Firenze per riportarlo a Vecchiano...possibile che...
Temendo che nella strada da lì a casa lo sportello si staccasse del tutto, con effetti disastrosi ( e figuraccia in piazza), ho chiamato al cell il mio molto stupito marito,che è subito partito dalla torneria per venire in soccorso dell'auto e della moglie.
Mentre aspettavo, la signora della ramazza ha parlottato brevemente con la figlia e poi mi son sentita chiamare "Ma la tua macchina è questa!"
Imbarazzo per l'imbranata figura, ma soddisfazione per l'integrità dello sportello. Soddisfazione condivisa da mio marito che, a parte lo scomodo, non avrebbe dovuto accollarsi la noia e la spesa della riparazione!Abbiamo riso insieme alle compaesane per il ridicolo equivoco, ed io ho dato loro il permesso ufficiale di raccontare la mia gaffe, tanto io l'avrei scritta sul blog, quindi...
E lei, la MIA Panda bianca, mi aspettava poco più avanti, figurarsi se io avevo controllato la targa!
L'avevo scambiata per una sua collega un po' più anziana e peggio messa: di Panda bianche ce ne sono ancora tante in giro!
Non è la prima volta e non sono la sola a cadere in errore.
Andare in giro con una Panda bianca è un po' come chiamarsi Mario Rossi.
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