"Tutti i nomi portano a casa"



Da bambina mi arrabbiavo moltissimo quando alla domanda "Come ti chiami?" qualcuno rispondeva con il luogo comune, scontato e del tutto privo di umorismo: "Torna a casa quando piove", ritenendo di aver dato una risposta spiritosa.
Questa risposta insulsa faceva coppia con l'altra frase per cui, se cercavi una persona, ti sentivi rispondere: "L'aveva in bocca un cane!". Un'assurdità  della quale non ho mai colto la pretesa spiritosaggine,
  Eppure se posso dire di avere sempre avuto qualcosa, questa è proprio il senso dell'umorismo.
Più logico e attendibile è il detto: "Tutti i nomi portano a casa".
 Sì, va bene ma se il nome è bello, evocativo o storico è meglio.
Come si legge nel volume "Guida ai detti toscani" di Renzo Cantagalli
 ( Ed 
Sugar,1971), dalle nostre parti, altrove non so, c'è, o piuttosto c'era, l'uso molto comune di dare a figli e figlie nomi di antichi personaggi della storia, della mitologia o tratti da romanzi popolari e opere liriche o dalle patrie vicende.
Ecco rosei e paffuti neonati fregiarsi di poderosi nomi epici: Ettore, Achille, Ulisse, Enea, Pilade  e Oreste. E per le bimbe Elettra, Creusa, o, con maldestri cambi di genere,  Porsenna  ed Eteocle per due donne e Afrodite per un uomo...dando la precedenza all'intuito e al suono rispetto alla storia, senza guardare tanto per il sottile.
  E ancora Nestore e Senofonte, valenti musicisti e Mentore, fabbricante di liquori e sposo della bella Bianca, che, come Lucida Mansi, si specchiava anche in chiesa, nello specchio nascosto tra le pagine del messale.
E poi Plinio, Licurgo, Orazio, Perseo, che fa venire in mente Medusa, albergartice in Versilia.
Ma anche Orfeo, una montagna d'uomo e di simpatia, e Anchise, che oltrepassò  i cento anni di età,
 Socrate, Aristide, storico barbiere con fama di essere piuttosto pauroso e, per questo, il domatore di un circo di passaggio a Vecchiano, lo invitò a radergli la barba nella gabbia dei leoni.
Temistocle, babbo musicante di una cara amica; Asdrubale che vendeva  il pesce al grido "di mareeee", con voce roca inconfondibile.
Dalle pagine di romanzi famosi o dai libretti d'opera spuntano Rigoletto e Gilda, Tosca, Amleto, Rizieri e Dosolina, Otello e Desdemona.
 Più di recente, da film  ormai nella leggenda, ecco Rossella, poi  Sabrina...e siamo ormai ai nostri giorni.
Ci saranno ancora mode e tendenze, novità e tradizione si mescoleranno nella scelta dei nomi delle prossime generazioni, che andranno a ingrandire il mosaico della vita del nostro paese, legandosi alla storia, alla leggenda, al gossip, alla fantasia nel continuo divenire dell'esistenza

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