Vecchiano*




E questo è il Serchio, che segna il confine;
si passa il ponte e Vecchiano ti accoglie,
ai piedi del Castello si raccoglie,
di pietra aspra, squarciate, le colline.

Al centro della piazza, Garibaldi
evoca tempi carichi di gloria;
ricordano la più lontana storia
 Bifore e merli dell’antica Torre.

Giochi di bimbi, chiacchiere e commenti, 
la vita quotidiana intorno scorre:
ritmi di sempre, vecchi e nuovi eventi.

A questi luoghi, a tempi ormai passati,
ci legano memorie e sentimenti:
questo è il paese dove siamo nati.

                                                  * Da "Cinema Teatro Olimpia dei Fratelli Bartalini"
             Ed Europolis, 2011


     

2 commenti:

  1. Ciao cara,
    che bei versi e che meraviglioso blog.
    per caso mi sono imbattuta in questa pagina e ti ho pensata, credo possa interessarti, ecco il link: http://www.dottorcardoso.com/?page_id=17 (non è spam :)
    a presto, monica

    RispondiElimina
  2. Monica, che bella sorpresa!
    Questo sonetto descrive il mio paese.Ricordo che il nostro primo contatto lo abbiamo avuto in occasione della morte di Antonio Tabucchi, che era nativo di qui.
    Il sonetto è stato inserito nella quarta pagina di copertina di un libro scritto a più mani su Vecchiano, è stata una bella esperienza condivisa con i compaesani.
    Vado a vedere il link che mi hai segnalato e intanto ti saluto con affetto:-))
    Marilena

    RispondiElimina