San Michele: un luogo, un evento



Ci sono luoghi , nei paesi come nelle città, talmente familiari che ormai non facciamo più caso al significato e alla storia che testimoniano.
Non mi riferisco ai monumenti più o meno famosi, ma a quelle  paricolari tracce del passato,  meno eclatanti e ormai quasi invisibili e scontate, anche se formano il mosaico capillare e sfaccettato della nostra identità.
Scrivendo questo sonetto  mi proponevo di descrivere un luogo caratteristico di Vecchiano, l'edicola di S.Michele, posta ad un incrocio nella zona più antica  del nostro paese. Poi la composizione  si focalizza sulla vicenda ricordata nell'iscrizione della lapide, posta sul lato opposto della strada rispetto all'edicola : l'assassinio del giovane Giovan Battista Barsuglia, da parte di una squadra di fascisti provenienti da Pontasserchio e che, non trovando lo zio, militante antifascista, non esitarono ad uccidere un giovane padre. Non aggiungo nessun commento a questo episodio. La via in cui abito è intitolata alla vittima di quell'atto di barbarie, uno dei tanti, come ci insegna la storia e come testimoniano i più anziani.
L'idilliaco scenario della vita paesana, che era mia intenzione descrivere, si è trasformato nella testimonianza di quell'episodio.
Molti di noi non hanno vissuto quegli eventi, ma siamo stati educati nel ricordo e nello spirito di quei valori; trasmetterli e divulgarli fa parte dei nostri doveri di cittadini, di genitori ed educatori. Ciò è particolarmente attuale in tempi, come questi, di regressione sociale  e civile, di negazionismo, di oscurantismo culturale, di indebolimento delle istituzioni.

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